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Drosophila suzukii - moscerino dei piccoli frutti

Il moscerino dei piccoli frutti Drosophila suzukii Matsumura (Diptera: Drosophilidae) è stato importato in Europa nel 2008. Il  moscerino colpisce tutte le specie di frutta a polpa tenera (bacche, ciliegie, prugne, uva) e numerose piante baccifere selvatiche. Nell’estate 2015 ci sono stati lunghi periodi di tempo caldo e secco che hanno decimato le popolazioni eattenuato la situazione. Anche nel 2020 tutte le colture sensibili e i frutti vanno di nuovo controllati a partire dall’invaiatura. La sorveglianza di piante selvatiche che maturano prima nelle vicinanze e lo scambio intensivo di informazioni tra produttori vicini possono fornire tempestivamente indicazioni relative ad un forte sviluppo della popolazione nella regione. Qui di seguito sono presentate possibili misure.

Gli esperimenti relativi alla drosophila presso il FiBL sono eseguiti nell’ambito della task force (finanziamento tramite l’UFAG) nonché nel l’ambito del progetto Invaprotect (finanziamento tramite Interreg).

1. Monitoraggi

1.1 Monitoraggi dei voli

Per monitorarne la presenza, a partire dall’invaiatura vanno appese trappole in tutte le colture sensibili (fragole, ciliegie, mirtilli, lamponi, more, uva e bacche selvatiche nelle vicinanze di frutteti). (Tipi di trappole e esche vedi sotto nel capitolo Cattura in massa). Le trappole vanno appese all’ombra soprattutto ai bordi delle particelle e vanno controllate regolarmente. Le esche vanno sostituite ogni 14 giorni. È importante non versare le esche usate nel frutteto durante i controlli delle trappole. I maschi sono facilmente riconoscibili per la macchia scura sulle ali. In genere il rapporto tra i sessi è 1:1.

1.2 Monitoraggio dell'infestazione sui frutti

Per accertare la presenza di larve possono essere controllati campioni di 100 frutti. Sui frutti a buccia liscia (uva, mirtilli, ciliegie) le uova deposte sono visibili con una lente. I lamponi e le fragole possono essere congelati per alcune ore. Le larve abbandonano i frutti e possono essere contate.

Un altro metodo semplice per individuare la presenza di larve di drosofila consiste nel conservare frutti apparentemente intatti a temperatura ambiente per 24 ore e immergerli in seguito in un contenitore trasparente riempito con acqua del rubinetto e una o due gocce di sapone liquido o di detergente per lavastoviglie. Dopo una decina di minuti si potranno contare le larve sul fondo del contenitore. Una determinazione sicura delle specie di drosofila è possibile solo dopo la schiusa. A questo scopo si introducono bacche intatte in un contenitore a chiusura permeabile (p. es. garza, fazzoletto di carta) lasciandovele per 14 giorni. Drosophila suzukii è riconoscibile dai puntini scuri ben visibili sulle ali dei maschi.

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2. Prevenzione

A seconda della coltura, per la lotta è necessario adottare diverse misure. La seguente tabella fornisce un quadro d’insieme delle misure efficaci per le diverse colture. Nel testo le misure sono spiegate nel dettaglio. Tutte le misure contrassegnate con +++ sono essenzialmente importanti e per la prevenzione vanno assolutamente applicate insieme. Un riassunto della tabella è disponibile sotto forma di scheda informativa (solo in tedesco).

Misura Bacche Ciliegie Prugne Vite Frutta da trasformare Osservazioni
Gestione colturale: clima secco nell’impianto +++ +++ +++ +++ ++ In caso di precipitazioni continue le misure sono inefficaci.
Raccolta precoce, brevi intervalli di raccolta & igiene +++ ++ + + ++ A seconda della coltura e della maturazione non è possibile. Vigneti: sfogliatura frequente, nessun apporto di vinaccia.
Copertura con reti ++ +++ ++ - + Superfici coltivate a vite spesso troppo grandi. Apertura e chiusura problematica in caso di frequente raccolta dei piccoli frutti.
Cattura massale +++ + ++ ++ - Le ciliegie mature sono più attrattive delle esche, la cattura massale a partire dalla maturazione delle ciliegie pertanto non è adatta. Vigneti in genere troppo vasti per la cattura massale.
Refrigerazione del raccolto ++ +++ +++ + +++ Non tutte le specie di bacche sopportano basse temperature.
Trattamenti con caolino - - - ++ + Macchie da trattamento/residui: non adatto per tutte le colture destinate al consumo fresco.
Trattamenti con calce spenta (idrossido di calcio) ++ + + + + In viticoltura utilizzare preferibilmente caolino. Per frutta a nocciolo effetto incerto.
Insetticidi + + + - + Solo in caso di emergenza. In viticoltura si ottengono migliori risultati con caolino.

2.1 Gestione colturale: clima secco nell’impianto

La mosca del ciliegio reagisce in modo molto sensibile alla siccità. Tutte le misure che portano ad un clima secco nell’impianto hanno pertanto un certo effetto preventivo. Ne fanno parte: adottare misure di potatura per fare in modo che l’impianto asciughi rapidamente, pacciamare frequentemente la vegetazione sotto le colture risp. sistemare un telo di pacciamatura nero sotto le colture; adeguare l’intensità d’irrigazione. In viticoltura occorre defogliare accuratamente la zona dei grappoli.

2.2 Copertura

La protezione delle colture con reti (dimensione della maglia 0,8 mm a 1.2 mm; utilizzare reti le cui maglie non si deformano) impedisce l’entrata ai moscerini e attualmente rappresenta il metodo più sicuro per prevenire l’infestazione. La copertura va installata al termine della fioritura, prima dell’inizio dell’invaiatura. Lo svantaggio di questo metodo è che rende più difficoltosa la raccolta. Per le colture di ciliegio la copertura è il metodo più efficace.Tuttavia è stato accertato che gli insetti sono riusciti ad attaccare i frutti anche attraverso la rete. Gli alberi vanno potati in modo che i rami non tocchino la rete.

2.3 Raccolta precoce

L’infestazione può essere ridotta mediante la raccolta precoce, frequente e completa dei frutti. Nel caso di annate di forte infestazione è consigliabile raccogliere tutte le ciliegie in una volta sola (e eliminare quelle non ancora mature), altrimenti al secondo passaggio i frutti sono solitamente fortemente infestati e non più vendibili. Negli impianti di ciliegio con varietà che maturano in periodi diversi le varietà precoci vanno raccolte completamente in modo da non lasciare nell’impianto ciliegie stramature che potrebbero fungere da focolai di riproduzione. Per quanto riguarda i mirtilli e le more si raccomandano raccolte frequenti (intervalli di raccolta di 2 giorni).

2.4 Distruzione dei frutti infestati / misure d’igiene

I frutti infestati vanno assolutamente rimossi dagli impianti e distrutti. Il metodo più sicuro è la solarizzazione: i frutti infestati sono posti al sole in un sacco di plastica trasparente ed ermetico per 10 a 15 giorni. In seguito i frutti possono essere compostati. In alternativa i frutti infestati possono essere eliminati nella fossa dei liquami, fermentati alcuni giorni in un tino di fermentazione a chiusura ermetica o interrati. Nei terreni argillosi tuttavia la profondità deve essere superiore a 50 centimetri.

2.5 Proteggere le colture successive

Nelle aziende con diverse colture i moscerini dopo la raccolta di colture precoci possono migrare su frutti che maturano più tardi. Per ostacolare questi movimenti migratori, le trappole per la cattura massale vanno installate ai bordi della coltura infestata.

2.6 Refrigerazione dei frutti

Per rallentare lo sviluppo delle larve nei frutti raccolti e quindi l’ulteriore decomposizione, gli stessi dopo la raccolta possono essere conservati per quattro giorni a 2° C. La maggior parte delle larve e delle uova nei frutti sono annientate e i frutti sani generalmente possono essere venduti. Il periodo intercorrente tra la raccolta e la vendita deve essere il più breve possibile anche se la catena del freddo è ininterrotta. La frutta a nocciolo destinata alla distillazione va pigiata subito dopo la raccolta. Eventualmente è necessaria un’acidificazione affinché la fermentazione abbia inizio al più presto.

2.7 Misure in viticoltura

La suscettibilità in viticoltura dipende in larga misura dalla varietà (vedi tabella in basso). Sono fortemente infestate soprattutto le varietà di vite scure, a buccia sottile con struttura dei grappoli compatta. Dato che la vite è una coltura che matura molto tardi si prevede una forte infestazione di tutte le varietà. Vanno pertanto adottate le seguenti misure preventive:

  • Eseguire per tempo la regolazione della produzione (non troppo vicino alla vendemmia).
  • Trinciare rapidamente l’uva caduta per terra.
  • Non spargere le vinacce nei vigneti nei quali la vendemmia non è completata.
  • Non versare nel vigneto il contenuto delle trappole per vespe.
  • Creare un clima secco nell‘impianto.
  • Nelle aree a rischio: prendere in considerazione l’uso di caolino (vedi sotto).

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3. Lotta

3.1 Cattura in massa

Per la cattura in massa sono adatte trappole commerciali e trappole artigianali. Per la costruzione di trappole sono adatti barattoli o bottiglie di plastica – preferibilmente di colore rosso o nero - con coperchio a chiusura ermetica. Con un chiodo rovente o un saldatore si praticano dei fori di circa cinque millimetri di diametro nella parte superiore. Per facilitare lo svuotamento delle trappole si consiglia di lasciare un lato della bottiglia senza fori.

Attualmente sono in commercio diversi tipi di trappole: DrosoTrap (Biobest/Andermatt Biocontrol), trappola a bicchiere (Riga) e la trappola Profatec (Profatec). Tutti i tipi di trappole presentano vantaggi e svantaggi (situazione 2016):

  DrosoTrap Trappola a vasetto Profatec
Ottenibile presso www.biocontrol.ch www.becherfalle.ch www.profatec.ch
Vantaggi

- uso molteplice

- il colore rosso attira la D. suzukii

- sostituzione rapida e pratica

- prezzo interessante

- uso molteplice
- sistema semplice
- prezzo interessante
- il colore rosso attira la  D. suzukii

Svantaggi - trappola grande e pesante
- prezzo elevato
- complicato da usare
- utilizzabile una sola volta
- tanta spazzatura
esca va miscelata in proprio
Prezzo Fr. 6.80 / pz. (costo unico ; a partire da 150 trappole) + costi delleesche (ca. Fr. 1.20 per trappola ogni 14 giorni) Fr. 2.00 per filo di sostegno e tettoia (costo unico) + Fr. 0.85 per trappola con esca (ogni 14 giorni) fr. 0.90 al pezzo (costo unico; a partire da 400 trappole) + costi delle esche (ca. fr. 0.20 per trappola, ogni 14 giorni)

Sono ottenibili in commercio diversi tipi di esca: l’esca delle trappole a bicchiere già contenuta nelle trappole usa e getta e Dros’attract venduta assieme alle trappole DrosoTrap. È possibile preparare in proprio la miscela:

  • 50 % acqua
  • 40 % aceto di mele
  • 10 % vino rosso
  • 0.05 % acetone (facoltativo, se disponibile)
  • 2 gocce di sapone o detersivo (inodore)

Negli esperimenti in laboratorio l’efficacia delle due esche commerciali e della miscela preparata in proprio è risultata paragonabile.

Dall’inizio dell’invaiatura va appesa una trappola ogni due a cinque metri. All’inizio dell’invaiatura le trappole vanno appese dapprima ai bordi delle particelle per rallentare l’entrata dei moscerini nella coltura. Non appena le mosche avranno occupato anche il centro della particella occorre appendere le trappole nell’intero impianto a intervalli di cinque metri.

3.2 Calce & caolino

Numerose fonti riportano che le applicazioni a spruzzo delle sostanze che producono polvere come i prodotti a base di calce e il caolino sono in grado di ridurre l’infestazione.

In viticoltura il caolino si è rivelato molto efficace e pertanto dal 2017 il suo uso è regolarmente autorizzato per combattere il moscerino dei piccoli frutti in viticoltura (vedi sotto insetticidi). Il caolino tuttavia provoca macchie bianche ben visibili sui frutti. Accanto ai vigneti in vicinanza di zone abitate o di sentieri è senz’altro ragionevole apporre pannelli informativi per evitare discussioni in autunno. Nel caso di impiego di caolino va inoltre utilizzato esclusivamente il prodotto Surround (ditta Stähler) particolarmente puro e ben applicabile. Nell’ambito di esperimenti è emerso che i residui di caolino non influiscono sulla vinificazione e non presentano alcun rischio per la salute. Dato che il caolino non ha alcun influsso sul valore pH è più adatto per la viticoltura rispetto ai prodotti a base di calce.

Informazioni dettagliate relativo all’uso di caolino in viticoltura sono riassunte nel
promemoria «Mit Kaolin gegen die Kirschessigfliege im Weinbau» (tedesco, FiBL Downloads & Shop)
promemoria «Le kaolin contre la drosophile du cerisier en viticulture» (francese, FiBL Downloads & Shop)

Per quanto riguarda la frutta a nocciolo (ciliegie per la distillazione), gli esperimenti con il caolino mostrano buoni risultati. Nel 2020 l’uso di caolino per frutta a nocciolo (frutta per la distillazione) è autorizzato colo con un permesso speciale.

Anche per l’impiego di calce spenta (prodotto Nekargard 2, Kalkfabrik Netstal AG) nel 2020 è necessario un permesso speciale per piccoli frutti, frutta a nocciolo e vigneti. In caso di utilizzo di calce spenta, per ottenere un buon effetto e ridurre al minimo le macchie sui frutti occorre adottare alcune misure che sono riassunte nel promemoria dell' Agroscope.

Promemoria «Bekämpfung von D. suzukii mit Löschkalk» (tedesco)
Promemoria «Traitement à la chaux contre D. suzukii» (francese)

3.3 Impiego di insetticidi

Negli scorsi anni l’UFAG ha rilasciato autorizzazioni speciali per l’impiego di diversi insetticidi per combattere la Drosophila suzukii nelle colture di piccoli frutti, frutta a nocciolo e vite, e così è stato anche nel 2020. Queste applicazioni sono state inserite nell’elenco dei fattori di produzione.

Corrigenda Elenco delle sostanze ausiliarie (sito internet Betriebsmittelliste)

Dal 2016 per i piccoli frutti è regolarmente concesso l’uso di Spinosad. L’autorizzazione di Spinosad per i vigneti non è stata inserita nell’elenco dei fattori di produzione perché il caolino in viticoltura è più efficace e ha un minor impatto ambientale rispetto a Spinosad.

Per l’impiego giusta l’autorizzazione speciale valgono numerose condizioni dell’UFAG che vanno assolutamente rispettate
Prodotti fitosanitari omologati (sito internet dell’UFAG)

Sono particolarmente importanti i seguenti punti:

  1. Per la frutta a nocciolo il trattamento è permesso solo in caso di presenza constatata di Drosophila suzukii. In viticoltura solo in caso di presenza constatata di deposizioni di uova nelle bacche a partire dallo stadio BBCH 83.
  2. Per evitare lo sviluppo di resistenze, l’UFAG prescrive l’alternanza con diversi principi attivi.
  3. Dato che gli insetticidi sono impiegati poco prima della raccolta, la problematica dei residui assume una grande importanza.  I produttori devono provvedere affinché non siano superati i limiti massimi di residui di Spinosad (rispettare rigorosamente i periodi d’attesa e i quantitativi; vedi tabella in basso).
  4. L’UFAG osserva che i dati a disposizione sull’efficacia sono molto limitati e che pertanto non può essere data nessuna garanzia di successo. Da esperimenti eseguiti in Italia l’anno scorso è emerso che i trattamenti con insetticidi in coltivazioni coperte di ciliegio hanno dimostrato un’efficacia parziale, nelle coltivazioni scoperte così come sui piccoli frutti non è stato riscontrato alcun effetto nemmeno nel caso di un piano di trattamento molto intenso (infestazione = 100%).
  5. Spinosad è tossico per le api e pertanto non può essere applicato su piante in fiore o da cui fuoriesce mielata o su frutti danneggiati dai quali fuoriesce il succo.
  6. Inizio del trattamento con insetticidi (Spinosad) su drupacee e vite a partire dallo stadio 83 BBCH, e sui piccoli frutti a partire dallo stadio 85 BBCH. Caolino e calce spenta possono essere applicati prima: inizio del trattamento su drupacee a partire dallo stadio 81 BBCH, in viticoltura a partire dallo stadio 83 BBCH, calce spenta sui piccoli frutti dallo stadio 83.
  7. Per le more, le dosi d’applicazione indicate si riferiscono allo stadio «primi fiori aperti a circa il 50% dei fiori aperti» e una quantità d’acqua di riferimento di 1000 l / ha.
  8. Non utilizzare su frutta che, in seguito a un danno, secernono succo
  9. Per le fragole: massimo due trattamenti per cultura e anno. Fragole rifiorenti: intervallo di trattamento di 21 giorni.
Prodotto
(2020)
Quantità applicata
(concentrazione)
Periodo d'attesa (giorni) Numero massimo di applicazioni
per particella e anno
Spinosad
(Audienz, Spintor, altri)
bacche: 0.02%1
frutta a nocciolo: 0.02%2

piccoli frutti: 3 Stadio BBCH 85-89
frutta a nocciolo: 7
Stadio BBCH 83-87

more, fragole, frutta a nocciolo: massimo 2
 

Caolino
(Surround)

vite: 2%1
frutta a nocciolo per distillazione: 2%2

nessun periodo d’attesa.
Vite e frutta a nocciolo: dallo stadio 81
-
Calce spenta (Nekagard 2) Piccoli frutti: 0.18-0.2%2
frutta a nocciolo: 0.18-0.2%2
frutta a nocciolo per distillazione: 0.2-0.5%2
vite: 0.17-0.42%2
Piccoli frutti: 2 giorni,
vite: 7 giorni
 

1 autorizzazione regolare
2 autorizzazione in caso di emergenza

L’impiego di insetticidi come unica misura per combattere la Drosophila non è sufficiente e pone diversi problemi perché i moscerini depongono le uova solo poco prima della raccolta e pertanto la Drosophila continuerà a insediarsi nei frutteti. La lunga durata della raccolta della maggior parte delle specie di piccoli frutti rende necessario un trattamento durante la raccolta che molto probabilmente provocherà residui.

Vanno pertanto adottate tutte le misure preventive. Nella coltivazione di ciliegie la copertura con reti è più efficace e più duratura rispetto all’impiego di insetticidi. In viticoltura con i trattamenti con caolino (Surround) si ottengono risultati migliori rispetto all’impiego di insetticidi. Per quanto riguarda la coltivazione di piccoli frutti, la pulizia dei campi in combinazione con una gestione adeguata delle colture e un’eventuale cattura massale sono indispensabili. L’uso di insetticidi va considerato solo se, nonostante le misure adottate, si verifica un’intensa proliferazione.

3.4 Combinazione di insetticidi con esche

L’applicazione combinata di insetticidi ed esche (procedimento Combi Protec) è controversa. Da un lato la riduzione della dose di applicazione dell’insetticida può ridurre i residui nei prodotti della raccolta. Non è del tutto certo se la riduzione della dose di applicazione riduca anche gli effetti secondari negativi sugli organismi utili e sulle api, dato che probabilmente anche altre specie di insetti mangiano le esche. Inoltre vi è il rischio che le dosi d'applicazione troppo scarse accelerino lo sviluppo di resistenze nella Drosophila. Finora non sono disponibili dati significativi relativi all’efficacia delle esche. In base alle conoscenze attualmente disponibili il procedimento con esche non è raccomandabile.

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4. Riconoscimento

Contrariamente ai moscerini dell’aceto (o moscerino della frutta) indigeni che depongono le uova solo su frutti molto maturi o marci, le femmine della Drosophila sono dotate di un potente ovodepositore dentato con il quale provocano fori nei frutti sani nei quali depongono le uova. Il vigoroso ovodepositore e la macchia scura sulle ali dei maschi sono le caratteristiche principali che distinguono la Drosophila suzukii dalle specie indigene di Drosophila.

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5. Biologia

La femmina della mosca della frutta sverna come adulta, fecondata in nascondigli protetti sotto foglie o sassi. Anche se perisce abbastanza rapidamente a temperature di congelamento, si può supporre che troverà abbastanza posti liberi dal gelo per l'ibernazione. Non appena la temperatura supera i 10°C, le mosche sono attive. Per la deposizione delle uova vengono preferiti i frutti in maturazione. Le mosche, quindi, migrano nelle culture solo quando il frutto cambia colore.

Una femmina può deporre da 300 a 600 uova e, a seconda della pressione di infestazione, da una a più uova per frutto. Nelle ciliegie, la deposizione delle uova provocano ferite sul frutto, le quali sono punti di ingresso per le malattie. Dopo uno o tre giorni, dalle uova si schiudono le piccole larve biancastre che si nutrono della polpa del frutto per cinque o sette giorni e passano attraverso tre stadi larvali. Il danno principale è causato dall'alimentazione delle larve: i frutti si raggruppano e diventano mollicci. Le larve si impupano sul frutto danneggiato, più raramente sul terreno. Dopo un periodo di riposo da quattro a quindici giorni, la nuova generazione si schiuderà.

La temperatura ottimale per la riproduzione delle mosche è compresa tra 20 e 25° C. In queste condizioni un ciclo generazionale viene completato entro dieci giorni, in modo che siano possibili fino a 15 generazioni all'anno. Poiché le mosche adulte possono vivere fino a due mesi, si verificano diverse generazioni in parallelo. Di conseguenza, a fine estate e in autunno si accumula un'enorme pressione infestante.

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6. Diffusione in Europa

La Drosophila suzukii appartiene alla famiglia delle mosche della frutta o dell'aceto (Drosophilidae). Proveniente dal Sud-Est asiatico, è stata rilevata per la prima volta in Europa (Spagna) nell'autunno 2008. Nel 2009 è stata avvistata nel nord Italia (Trentino), dove nel 2010 ha causato una perdita di rendimento del 30-40 per cento. Nel 2010 è stata rilevata in Italia, Spagna, Francia meridionale, Slovenia e Croazia. Nel 2011 la Drosophila ha causato perdite totali di frutti rossi in Italia e di ciliegie in Spagna e nel sud della Francia. Alla fine del 2011, la mosca è stata rilevata fino al nord della Francia, oltre che in Svizzera e in Germania. Spesso colonizza regioni più alte fino a 1550 metri sul livello del mare. Anche in Nord America, la Drosophila è stata introdotta nel 2008 e si è diffusa in modo altrettanto drammatico.

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7. Piante ospite

La Drosophila può infestare la maggior parte delle specie di frutta a polpa tenera nonché gran parte dei frutti selvatici. Le ciliegie e il sambuco sembrano essere le piante ospite predilette. Se la buccia è danneggiata possono essere infestate anche le mele, le pere e i pomodori. La tabella sottostante riassume il potenziale di danno delle principali piante coltivate. 

7.1 Potenziale di danno causato dalla Drosophila suzukii alle diverse colture

+          finora nessuna notifica di infestazione
++       poco soggetto
+++    soggetto
++++ molto soggetto

Coltura/pianta Predisposizione Osservazione
Fragole – campo aperto +  
Fragole - rimontanti ++ a ++++  
Ciliegie dolci ++++  
Amarene ++++  
Prugne ++ a ++++ Dipende dalla varietà
Pesche ++ Dipende dalla varietà
Mirabelle ++ Dipende dalla varietà
Albicocche ++ Dipende dalla varietà
Lamponi estivi +++ a +++  
Lamponi autunnali ++++  
More ++++  
Ribes (rossi, bianchi) ++ a +++  
Cassis ++ a +++  
Uva spina +  
Minikiwi +++ a ++++  
Uva da tavola / uva da vino ++ a ++++ Dipende dalla varietà, vedi tabella seguente
Loto (Diospyros lotus) +  
Cachi +  
Cranberries +  
Aronia ++ a ++++  
Mirtillo siberiano (Lonicera kamtschatika) ++  
Fichi ++ a +++  
Banano del nord (Asmina triloba) ++++  

I vigneti sono infestati solo negli anni con forte sviluppo della popolazione. Il seguente elenco fornisce un quadro approssimativo. I dati relativi all’infestazione e alla predisposizione sono in parte molto divergenti. In generale si può dire che sono soggette le varietà precoci, scure, con buccia sottile e struttura compatta dei grappoli in posizioni ombreggiate e umide nelle vicinanze di  bordi dei boschi, siepi e frutta a nocciolo.

Varietà di vite (rossa) Predisposizione Osservazione
Mara ++++  
Regent ++++  
Garanoir ++++  
Dornfelder ++++  
Acolon ++++  
Dunkelfelder ++++  
Dakapo ++++  
Cabernet Dorsa ++++  
Muscat bleu ++++  
Gamay +++ a ++++  
Cabernet Jura ++ a ++++ a dipendenza del clone
Marechal Foch +++  
Malbec +++  
Gamaret + a +++  
Pinot Noir ++ a +++  
Syra ++  
Diolinoir ++  
Merlot ++  
Galotta ++  
Humagne ++  
Carminoir +  
Ancelotta +  
Mondeuse +  
Varietà di vite (bianca) Predisposizione Osservazione
Chasselas violet +++  
Muscat +++  
Gewürztraminer ++  
Pinot gris ++  
Riesling Sylvaner ++  
Doral ++  
Charmont ++  
Sauvignon blanc ++  
Pinot blanc ++  
Chardonnay ++  
Viognier +  
Chenin +  
Sylvaner +  
Sauvignon gris +  
Auxerrois +  
Altesse +  
Solaris +  
Paien +
 

Oltre alle piante coltivate sono infestate anche numerose specie di frutta selvatica e piante ornamentali. Soprattutto le piante selvatiche che permettono un buon sviluppo delle larve favoriscono un’elevata densità di popolazione del moscerino.

7.2 Idoneità di diverse specie di frutta selvatica e di piante ornamentali per lo sviluppo delle larve della mosca del ciliegio

+             sviluppo delle larve impossibile
++          sviluppo delle larve poco probabile
+++       sviluppo delle larve possibile
++++    buon sviluppo delle larve
+++++ ottimo sviluppo delle larve

Pianta Sviluppo delle larve
Biancospino (Crataegus sp.) +
Rosa canina (Rosa sp.) +
Sorbo (Sorbus aucuparia) +
Agrifoglio (Ilex aquifolium) +
Vite canadese (Parthenocissus quinquefolia) +
Crespino (Berberis vulgaris) +
Callicarpa (Callicarpa bodinieri) +
Berretta del prete (Euonymus europaeus) +
Ligustro (Ligustrum sp.) +
Agazzino (Pyracantha coccinea) +
Sinforicarpo (Symphoricarpus chenaulti) +
Viburno lantana (Viburnum lanata) +
Viburno comune (Viburnum opulus) +
Melo selvatico (Malus sp.) +
Vite bianca (Brionia diocia) +
Mughetto (Convalaria majalis) +
Uva di volpe (Paris quadrifolia) +
Fragola matta (Potentilla indica) +
Edera comune (Hedera helix) + a ++
Mirabolano (Prunus cerasifera) + a ++
Aronia (Aronia melanocarpa) ++
Ciliegio selvatico (Prunus avium) ++
Prugnolo selvatico (Prunus spinosa) ++
Cotoneaster (Cortoneaster sp.) ++
Lauroceraso (Prunus laurocerasusu) ++
Morella (Solanum nigrum ++
Symphoricarpus albus (Symphoricarpus albus) +++
Vischio (Viscum album) +++
Olivello spinoso (Hippophae rhamnoides) +++ a ++++
Corniolo (Cornus mas) ++++
Lonicera (Lonicera nitida) ++++
Sanguinella (Cornus sanguineum) ++++
Ciliegio tardivo (Prunus serotina) +++++
Mora (Rubus fructicosus) +++++
Lampone (Rubus ideaus) +++++
Rovo bluastro (Rubus caesius) +++++
Sambuco rosso (Sambucus racemosa) +++++
Sambuco comune (Sambucus nigra) +++++
Mahonia (Mahonia aquifolium) +++++
Tasso (Taxus baccata) +++++
Fitolacca americana (Phytolaca americana) +++++

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8. Ricerca

Poiché molti gruppi di ricerca stanno lavorando con le specie di Drosophila come organismi modello, sono già disponibili molte conoscenze di base sulla Drosophila in generale. Nella maggior parte dei paesi europei e anche in America sono stati avviati programmi di ricerca sulla regolamentazione della Drosophila suzukii. L'attenzione si concentra sui seguenti punti:

  • monitoraggio e prognosi, comprese le soglie di danno
  • la capacità di dispersione delle mosche e l'influenza del paesaggio
  • il comportamento di selezione dell'ospite della mosca e la possibilità di catturare le piante intorno alle colture
  • l'ibernazione e la tolleranza al freddo delle mosche
  • gli avversari delle mosche come gli agenti patogeni o i parassitoidi
  • profumi come feromoni, repellenti e attrattivi
  • la possibilità di cattura di massa (tipi di trappola, posizione della trappola)
  • il chiarimento di questioni aperte di applicazione dell'insetticida come la scelta del principio attivo, la data di applicazione, il periodo di attesa e i residui
  • l'efficacia delle reti come procedure di esclusione
  • l'influenza delle misure tecniche di coltivazione (irrigazione, potatura, ecc.) sulla dinamica della popolazione delle piante
  • la possibilità di trattamenti post-raccolta (conservazione a freddo) per uccidere uova e larve

È quindi prevedibile un rapido aumento delle conoscenze, in modo che le raccomandazioni per la protezione delle colture siano continuamente adattate allo stato attuale delle conoscenze. Le pagine seguenti possono essere consigliate:

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9. Ulteriori informazioni

Drosophila suzukii (sito web di Agroscope)

 

Autrice: Claudia Daniel, FiBL

 

Ultimo aggiornamento di questa pagina: 27.04.2020

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